Fotovoltaico in ombra: cosa accade e come risolverlo

Si scopre di tanto in tanto che aziende poco professionali o con poca esperienza installano un impianto fotovoltaico anche quando gli spazi non sono sufficienti usando porzioni di tetto non idonee oppure scegliendo una posizione trascurando la presenza di camini o alberi.

Ogni impianto fotovoltaico ovviamente produce energia elettrica sulla base della luce del sole che riceve, e non per il semplice fatto di essere installato su di un tetto o su qualsiasi altra superficie: quando il sole tramonta e prima che sorga i pannelli solari non ricevono luce e non producono energia. La stessa cosa avverrà se cade una bella nevicata che va a coprire i pannelli con diversi centimetri di neve, oppure se, per assurdo, si andasse a nascondere i pannelli sotto una bella coperta di feltro vecchio stile militare. Però non sono queste problematiche a far diminuire la media di produzione energetica, perché il giorno e la notte sono noti e anche la statistiche sulle nevicate, quindi i nostri pannelli produrranno su base annua quello che si aveva calcolato (e la neve può essere rimossa per ripristinare le condizione normali di efficienza produttiva). Anche la pioggia e il cielo nuvoloso saranno fedeli, sempre su base annua, a delle statistiche e la media produttiva cambierà poco.

Queste problematiche sono insite nella tematica di sfruttamento dell’energia solare, nessuno ha mai pensato di chiedere al sole di non tramontare mai o al cielo di non coprirsi di nuvole. E questo – di nuovo – viene sempre considerato a monte nei dati sulla produttività degli impianti fotovoltaici.

Ma c’è una problematica ben più sfuggevole che può far diminuire anche molto sensibilmente la produzione di energia elettrica di un impianto, rivoluzionando in negativo i dati che ci sono stati “venduti”, facendo sì non solo che il nostro investimento si ripaghi in tempi più lunghi e i nostri profitti tardino molto ad arrivare sul lungo termini, ma soprattutto che nell’immediato il risparmio in bolletta sia molto inferiore di quello sperato e dichiarato al momento dell’installazione.

Gli effetti dell’ombreggiamento di un camino, di un albero o anche di un’antenna, per esempio, che magari colpisce solo un pannello, può essere peggiore di quello che si possa immaginare, perché può condizionare il rendimento di tutti gli altri moduli a cascata. Inoltre, al contrario di quello che si potrebbe pensare, la perdita di rendimento dell’impianto non è proporzionale alla superficie coperta dall’ombra. Ci sono studi che dimostrano come ombreggiando solo una delle tante celle che formano un pannello fotovoltaico, la potenza in uscita dal modulo può essere inferiore al 75% della potenza iniziale o peggio.

Esiste una soluzione? Qual’è? Si potrebbe iniziare a spiegare che utilizzando una diversa configurazione delle stringhe si può evitare perdita di potenza da ombreggiamento, oppure come utilizzare i diodi di bypass per affrontare il problema, o addirittura mettersi a parlare di elettronica di potenza al livello dei moduli. E, perché no, scrivere tutte le formule per calcolare zenith e percorso del sole nelle diverse stagioni. Ma perché farlo, se la soluzione non è questa. L’unica vero modo di liquidare la problematica dell’ombreggiamento è affidarsi ad aziende qualificate e professionali da anni sul mercato, come il team di esperti de Il Sole srlwww.ilsole-energierinnovabili.it – che sono in grado di calcolare tutte le variabili e  offrire i miglior impianti qualità-prezzo-efficienza senza trascurare nessun dettaglio e senza lasciare niente al caso.